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“La rabbia. Analisi di cinque casi di violenza”: il nuovo saggio di Rosalba Trabalzini

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La rabbia
libro da nota stampa

“La rabbia. Analisi di cinque casi di violenza”, il nuovo saggio di Rosalba Trabalzini. Sulla denuncia alla violenza sulle donne

Casa Editrice: Meltemi editore

Collana: Linee

Genere: Saggio/Psicologia

Pagine: 154

Prezzo: 15,00 €

Nel saggio “La rabbia. Analisi di cinque casi di violenza” della psichiatra Rosalba Trabalzini si approfondisce un tema attuale – la violenza sulle donne – focalizzandosi sulla genesi dell’aggressività; è un testo ricco di digressioni scientifiche ma che può essere approcciato senza problemi da qualunque tipo di lettore.

La psichiatra prende in esame le variabili della genetica, dell’epigenetica e del contesto sociale per tentare di spiegare le origini della rabbia; in una interessante introduzione ci spiega come l’aggressività sia un istinto genetico primordiale, ed è quindi stato fondamentale per la nostra sopravvivenza: l’importante è saperlo dominare e non farsi sopraffare da esso.

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È inoltre fondamentale distinguere tra aggressività emotiva, che è impulsiva e non pianificata, e l’aggressività di tipo cognitivo, che invece è un’aggressione intenzionale e programmata. Il saggio prosegue con una trattazione sulle basi biologiche dell’aggressività – «L’attivazione dell’istinto aggressivo avviene a livello neuro-biologico, in un piccolo nucleo – l’amigdala – situato nella parte più antica e centrale del cervello, l’ippocampo. È proprio l’amigdala la responsabile di una serie di risposte neuropsicologiche, tra cui la risposta alla paura e la reazione di rabbia con l’attivazione del sistema parasimpatico e l’avvio del comportamento violento […] A fare da contraltare agli input eccitatori dell’amigdala, intervengono le aree della corteccia prefrontale orbitale. Il loro compito, attraverso l’attivazione della serotonina e dell’acido γ-amminobutirrico – GABA –, è quello di inibire o abbassare lo stimolo aggressivo, al fine di limitare, se non addirittura inibire, la violenza aperta».

Si prosegue poi con il vero cuore dell’opera: l’autrice, durante la sua esperienza come psichiatra in un istituto penitenziario, ha deciso di occuparsi della violenza esercitata sulle donne – «Trattandosi di violenza, ho cercato di lavorare su questo aspetto, volevo capire il perché e il come un uomo arriva a mettere al suo servizio tutta l’aggressività possibile, ma soprattutto ero intenzionata a comprendere se gli studi fatti negli anni fossero alla fine ragionevoli o se necessitassero di una rettifica».

Ha quindi scelto di analizzare la storia di cinque uomini, tutti rei di violenza sulle donne: tre di loro, purtroppo, erano arrivati anche ad uccidere.

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Rosalba Trabalzini ha raccolto quante più informazioni possibili per trovare un probabile denominatore comune alla rabbia che li aveva spinti a commettere un così atroce crimine: nel saggio troviamo le sue interessanti riflessioni e possiamo osservare, attraverso il suo sguardo professionale, la vita e le azioni di cinque uomini che hanno lasciato che l’aggressività li dominasse. Grazie all’autrice riusciamo a comprenderne le ragioni, sebbene ciò non potrà mai redimerli dal male commesso.

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