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Cronaca

Violenza sessuale e lesioni aggravate: 31enne ai domiciliari

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Violenza sessuale e lesioni aggravate

Violenza sessuale e lesioni aggravate. L’indagato avrebbe costretto la moglie ed avere rapporti sessuali e al rifiuto l’avrebbe picchiata

Nel pomeriggio la Polizia di Stato hanno eseguito un’ordinanza di custosia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, a carico di un 31enne napoletano. L’uomo è ritenuto gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate.

L’ordinanza scaturisce da attività di indagine coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ed esperita dal Commissariato Scampia a seguito di una denuncia sporta lo scorso 5 ottobre dalla moglie dell’indagato. La donna la stessa, nella nottata precedente, era stata costretta a ricorrere a cure ospedaliere a seguito di un’aggressione da parte del marito, in stato di alterazione alcolica.

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L’uomo avrebbe preteso la consumazione di un rapporto sessuale contro la sua volontà e, al suo rifiuto, motivato dal fatto che la donna aveva formalmente comunicato al marito di volersi separare, l’avrebbe aggredita fisicamente cagionandole lesioni giudicate guaribili in 20 giorni.

Dalle indagini è emerso, inoltre, che l’uomo avrebbe reiteratamente controllava in maniera ossessiva la vita della moglie. L’avrebbe, infatti, privantala del telefono cellulare ed impedito di avere contatti con familiari ed amici nonché quotidianamente sul luogo di lavoro.

Ancora, l’indagato in più occasioni avrebbe offeso ed usato violenza fisica sulla donna minacciandola di morte qualora l’avesse lasciato. L’avrebbe obbligata ad avere rapporti sessuali, anche svegliandola nel corso della notte. Avrebbe osservato che essendo sposati non poteva sottrarsi a tale dovere coniugale; il tutto avveniva anche in presenza dei figli minori.

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In virtù degli elementi raccolti l’indagato, dopo gli adempimenti di rito, è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari come disposto dall’Autorità Giudiziaria,

Già nel 2020 la donna lo aveva denunciato per maltrattamenti in famiglia. In quella circostanza la donna si era fatta ospitare, unitamente ai due figli piccoli, in una struttura di accoglienza.

Il marito, ipotizzando un allontanamento volontario a causa delle sua condotta, si era rivolto alla trasmissione “Chi l’ha visto” per cercarla mostrandosi pentito. La moglie, così, aveva lasciato la struttura protetta e, dopo un breve periodo trascorso nell’abitazione dei genitori.

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Notando un significativo cambiamento in positivo nei comportamenti dell’uomo, (che aveva intrapreso un percorso rieducativo per uomini violenti presso i servizi sociali), lei lo aveva perdonato ed aveva fatto ritorno nell’abitazione coniugale.

L’uomo, però, dopo che la moglie aveva iniziato a lavorare, aveva ricominciato ad assumere una condotta gelosa e violenta.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari. Contro di essa sono ammessi mezzi di impugnazione. Il destinatario della stessa è una persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

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