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Giornata Mondiale per i Diritti Umani: c’è ancora bisogno di parlarne

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Giornata Mondiale dei Diritti Umani

Giornata mondiale per i Diritti Umani: nel Mondo ancora troppe persone non ne godono, ma tutti si girano dalla parte più conveniente 

Oggi ricorre l’anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ma nel mondo siamo ben lontani dal suo rispetto. La dichiarazione, adottata il 10 dicembre nel 1948, sancisce il rispetto della persona e delle sue libertà fondamentali come diritto che appartiene all’umanità. 

Constatiamo quotidianamente, tuttavia, che questi diritti non sono rispettati nemmeno negli Stati cosiddetti democratici. Un esempio tangibile è il caso di cronaca che ha visto protagoniste tre donne che hanno strappato il velo (niqāb) ad una donna bengalese a Mestre. 

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Ancora quanto sta accadendo in Iran che ha un governo nemico delle donne e nemico anche delle libertà. Lo si vede nella brutale repressione contro coloro che si oppongono alle violenze sulle donne. Sono arrivati a sentenze capitali, completamente sproporzionate rispetto al “danno” arrecato. Impossibile non pensare a Fehimeh Karimi, allenatrice di pallavoro, condannata a morte per aver partecipato alle proteste in Iran. Per lei è possibile firmare una petizione per chiedere che venga risparmiata

Allo stesso modo impossibile andare con la mente a Mohsen Shekari, 23enne impiccato per “Inimicizia contro Dio” e “aver bloccato una strada, aver estratto un’arma con l’intenzione di uccidere e avere ferito intenzionalmente un ufficiale durante il servizio”. Nessuna punizioni, invece, per gli ufficiali che sparano le donne al seno e ai genitali.

Per non parlare di quanto accade in Palestina, dove vengono uccisi i giornalisti che tengono accesa una candela per mostrare le condizioni di un popolo a momenti cacciato dalla loro terra. 

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Si pensi a quanto avviene Ucraina, brutalmente aggredita. Ed a ciò che avviene in altre parti del mondo non lontane, ma lontanissime dagli interessi economici. 

Non è peccato pensare ai Curdi e soprattutto alle donne combattenti che hanno bloccato l’avanzata del sedicente Stato Islamico (Isis), ma perseguitati da governi come quello Turco con i quali si dialoga tranquillamente, senza storcere troppo il naso. 

Continui sono i tentativi di sopprimere ed imbavagliare le voci dei giovani che chiedono libertà. Per non parlare dei continui attacchi contro le minoranze accusate dai potenti di turno di ogni nefandezza e sostenuti dai loro “pappagalli locali”. 

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Ognuno di noi può fare qualcosa per tenere accesa l’attenzione sul tema, ma tanto possono fare i Governi che si dicono democratici e civili. 

“La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani impegna tutti i membri della Comunità internazionale a comportamenti coerenti con tali altissimi e irrinunciabili principi. La Repubblica Italiana, in aderenza al dettato costituzionale e in spirito di autentico multilateralismo, conferma il suo impegno a favore delle iniziative di difesa e promozione dei diritti umani sviluppate sia in ambito nazionale sia nel contesto internazionale”. Lo ha detto il Presidente Mattarella nel discorso in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani.  

Non sia solo una occasione per i politici italiani per fare post, ma si adoperino affinché si concretizzi il dettato costituzionale. 

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