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“La ricreazione a distanza. Una manica di studenti alle prese con quei pezzi di insegnanti” di Michele Canalini
Pubblicato
2 anni fail
Un viaggio nell’evoluzione della scuola italiana
Casa Editrice: Kimerik Edizioni
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 286
Prezzo: 16,00 €
“La ricreazione a distanza. Una manica di studenti alle prese con quei pezzi di insegnanti” di Michele Canalini racconta di un docente che deve gestire i tipici problemi della scuola più uno, emerso da qualche anno: la pandemia.
Alternata alla narrazione di questa vicenda c’è una sezione dedicata alla cronistoria fedele dell’evoluzione della scuola italiana dal 1859 ad oggi, in cui si presta attenzione alle figure che hanno fatto la differenza nel bene o nel male e alle leggi che hanno cambiato le cose, positivamente o negativamente.
A fare da collante tra le due parti vi è anche una serie di confessioni autobiografiche dell’autore, che spiega cosa vuol dire essere un insegnante, rievocando anche episodi del suo passato che l’hanno influenzato profondamente.
È quindi un’originale opera a metà strada tra romanzo e saggio, che ruota intorno a una verità sacrosanta: la scuola italiana, in questi ultimi centosessant’anni, si è continuamente rinnovata ed è rinata dalle sue ceneri, e continuerà a farlo anche dopo il Covid19.
L’autore riflette su cosa significhi insegnare ai giorni nostri, e lo fa scandendo i passaggi normativi, storici e sociali che hanno portato alle sue trasformazioni, come viene spiegato nella prefazione all’opera: «Michele Canalini ci presenta uno spaccato di quello che significa essere docenti oggi, delle questioni di cui, talvolta anche a proprie spese, ci si fa carico e delle responsabilità educative e formative del ruolo dell’insegnante, non dimenticando però i progressi compiuti nel mondo della scuola, i cambiamenti e tutte le problematiche ancora in sospeso».
Nella parte dell’opera più romanzata, che ben si amalgama con il saggio sulla scuola italiana, si presenta la figura di un insegnante in crisi, che non sa se ancora ama il suo lavoro e che quindi mal tollera le intemperanze dei suoi allievi – «Alla provocazione degli alunni irriverenti bisogna rispondere subito con la reazione. Ferma, immediata. Una sorta di napalm didattico. Senza pietà né alcuna forma di stolido scrupolo. Provocazione? Zac, reazione! Presa in giro? Zacchete, bastone didattico a menare subito, colpire e randellare! Allusione? Zac, intervento immediato, mirato o collettivo, non importa. Quello che conta è l’estirpazione immediata del seme nocivo».
Egli si descrive alienato, ed è questa la parte più interessante della storia perché l’autore ci permette di entrare nella mente dell’insegnante e di comprendere le sue insicurezze, che sfociano anche in paranoia, e di capire i tanti risvolti di un ruolo difficile da gestire, specialmente in questo momento storico caratterizzato, soprattutto nel mondo giovanile, da violenza, bullismo e intolleranza.
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https://www.kimerik.it/libro/4359/la-ricreazione-a-distanza-michele-canalini/
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