Presto verranno rimossi per una completa riqualificazione dell’habitat e quelli meglio conservati potranno essere utilizzati, per la fotografia naturalistica ed il birdwatching
Appostamenti fissi chiamati in dialetto “puosti”, dove i bracconieri si nascondevano comodamente praticando il tiro a bersaglio contro uccelli inermi.
I “puosti” sono fatti da containers o manufatti in cemento armato o ferro incassati nel terreno, tutti abusivi; la parte superiore viene dipinta di verde per mimetizzarla e sono chiusi mediante lucchetti blindati.
Nei bunker più attrezzati c’erano addirittura letti a castello e cassette del pronto soccorso.
I BUNKER OGGI
Ormai sono solo dei ruderi i bunker dei bracconieri e presto verranno rimossi per una completa riqualificazione dell’habitat.
Quelli meglio conservati potranno essere utilizzati con tutte le autorizzazioni necessarie, per la fotografia naturalistica ed il birdwatching. E’ un bel segnale.
Dove prima i bracconieri si appostavano per ammazzare (ovviamente il tutto gestito dalla criminalità organizzata), fenicotteri, marzaiole, spatole, cavalieri d’italia, oggi spuntano solo teleobiettivi e cannochiali per ammirare questi splendidi uccelli, si dice soddisfatto il Presidente dell’Ente Riserve Naturali Regionali Foce Volturno Costa Licola Lago Falciano Giovanni Sabatino.
Nota Stampa Giovanni Sabatino Presidente dell’Ente Riserve Naturali Regionali Foce Volturno Costa Licola Lago Falciano